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giambi ed epodi 415

 

Crescean tre fanciulletti a l’altro intorno,
Come novelli del castagno al piè;
Or giaccion tristi, e nel morente giorno
12La madre lor pensa tremando a te.

Oh, allor che dal Giordano a i freschi rivi
Traea le turbe una gentil virtú
E ascese a le città liete d’ulivi
16Giovin messia del popolo Gesú,

Non tremavan le madri; e Naim in festa
Vide la morte a un suo cenno fuggir
E la piangente vedovella onesta
20Tra il figlio e Cristo i baci suoi partir.

Sorridean da i cilestri occhi profondi
I pargoletti al bel profeta umíl;
Ei lacrimando entro i lor ricci biondi
24La mano ravvolgea pura e sottil.

Ma tu co ’l pugno di peccati onusto
Calchi a terra quei capi, empio signor,
E sotto al sangue del paterno busto
28De le tenere vite affoghi il fior.

Tu su gli occhi de i miseri parenti
(E son tremuli vegli al par di te)
Scavi le fosse a i figli ancor viventi.
32Chierico sanguinoso e imbelle re.