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levia gravia 349

voce dalle sale.


Mescete, or via mescete
La vendemmia che il Ren vecchia conserva
Di sue cento castella incoronato.
68Gorgogli con le liete
Spume a lo sguardo e giú nel sen ci ferva
Quel che il sol ne’ tuoi colli ha maturato
Cui ben Giovanna a l’Anglo un dí contese,
72O di vini e d’eroi Francia cortese.

Poi ne rapisca in giro
La turbinosa danza. Oh di pompose
E bionde e nere chiome ondeggiamenti;
76Oh infocato respiro
Che al tuo si mesce, o disvelate rose,
Oh accorti a fulminare occhi fuggenti;
Mentre per mille suoni a tempra insieme
80L’acuta voluttà sospira e geme!

Dolce sfiorar co ’l labro
Le accese guance, e stringer mano a mano
E del seno su ’l sen le vive nevi,
84E di sua sorte fabro
Ne l’orecchio deporre il caro arcano
De le sorrise parolette brevi,
E meditar cingendo il fianco a lei
88De l’espugnata forma indi i trofei.