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levia gravia 295


Lente cadon le braccia,
Il guardo le si vela,
E pia morte la faccia
De gli affamati suoi figli le cela.
Devoti essi a la livida
66Colpa ed al vorator morbo son già.

L’uomo, doman, che tolsela
Vergin bella e pudica,
Su ’l deforme cadavere
Darà un guardo tornando a la fatica
Usata. Ozio di piangere,
72Dritto d’amare il misero non ha.