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284 levia gravia


E già cercai con desïoso amore
Questo savio gentile,
E i pensieri affinai ne lo splendore
Che mite diffondea sua vita umíle.
15Nel suo povero tetto
Me inesperto egli accolse e ad una ad una
Del reo mondo le piaghe e di fortuna
E ’l non mai domo affetto
Al vero al buon m’aperse: in su la pura
20Fronte gli sorridea l’alma secura.

Ahi, con duol mi rimembra il punto quando
L’ultimo amplesso tolsi,
E da la buona imago, sospirando,
Confuso di tristezza, il piè rivolsi!
45Redía, su ’l volto amico
Insazïato ancor l’ occhio redía,
Qual di figliuolo che per lunga via
Si mette, e al padre antico
Guarda, pensoso del lontan ritorno,
50Ne la fredd’ombra de l’occiduo giorno.