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IV.
PER VAL D’ARNO
Né vi riveggo mai, toscani colli,
Colli toscani ove il mio canto nacque
Sotto i limpidi soli e tra le molli
4Ombre de’ lauri a’ mormorii de l’acque,
Che dal lago del cor non mi rampolli
Il pianto. Ogni memoria altra si tacque
Da quando in te, che piú ridi e t’estolli,
8Colle funesto, il fratel mio si giacque.
Oh che dolce sperar già ne sostenne!
Come da quella età che non rinverde
11Volammo a l’avvenir con franche penne!
Tra ignavi studi il tempo or mi si perde
Nel dispetto e l’oblio, ma lui ventenne
14Copre la negra terra e l’erba verde.