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e morto a Gavinana il 2 agosto 1530 in difesa della libertà di Firenze, e, si può dire, d’Italia, contro le armi di Carlo v imperatore e di Clemente vii papa?

pag. 225, V. 9. Francesco Burlamacchi, artefice lucchese e gonfaloniere della Repubblica di Lucca nel 1546, aveva concepito il magnanimo e per i tempi che allora correvano non mal fondato divisamento di ritogliere i male acquistati dominii agli stranieri e il temporale al papa e riunire l’Italia sotto reggimenti repubblicani, incominciando dal chiamare a libertà le città toscane e romagnole di fresco assoggettate, poi per tutta l’Italia propagando l’incendio. Per ciò s’intese con gli Strozzi e con altri fuorusciti fiorentini e senesi; ed era per dar mano all’opera, quando scoperto per vile malignità d’un Pezzini fu con la tortura disaminato dagli stessi anziani della sua Repubblica; e quindi dato in mano a Ferrante Gonzaga, che lo richiedeva in nome dell’imperatore, fu nella cittadella di Milano nuovamente torturato e in fine decapitato. Il Governo della Toscana ha decretato che in alcuna delle piazze di Lucca gli si ponga una statua come a primo martire dell’unità italiana.

pp. 225, vv. 13-16. Il Burlamacchi può considerarsi come l’ultimo dei grandi uomini italiani delle età repubblicane; ché dopo, al predominio straniero si accompagnò una quasi universale corruttela, e lo smarrimento d’ogni spirito generoso nel popolo d’Italia. Vero è che alcuni amarono e procurarono sempre l’indipendenza e l’unità della patria; e molti furono i tentativi a ciò dopo il 1789, e piú molti dopo il 1815; ma ebbero per fine la galera, il carcere duro, la mannaia.

pp. 225, vv. 21-24. Dio provvide che nei bassi tempi della nostra servitú regnasse al settentrione d’Italia una forte e pura famiglia di príncipi italiani. — Emanuele Filiberto i duca di Savoia, generalissimo delle armi spagnuole in Fiandra, nel 1557 vinse sopra i Francesi la battaglia di San Quintino; onde nella pace di Castel Cambresí, che a quella battaglia successe, riacquistò i suoi dominii di Savoia e Piemonte, te-