Chi è costui che cavalca glorioso
In tra i lampi del ferro e del foco,
Bello come nel ciel procelloso 92Il sereno Orïone compar?
Ei si noma, e a’ suoi cento diêr loco,
Le migliaia da i re congiurate:
Ei si noma, e città folgorate 96Su le ardenti ruine pugnâr.
Come tuono di nube, disserra
Ei li sdegni che Italia raguna:
Ei percuote d’un piede la terra, 100E la terra germoglia guerrier.
Garibaldi!... Da l’erma laguna
Leva il capo, o Venezia dolente:
Tu raccogli, o de l’itala gente 104Madre Roma, lo scettro e l’imper.
Su, da’ monti Carpazi a la Drava,
Da la Bosnia a le tessale cime,
Dove geme la Vistola schiava, 108Dove suona di pianti il Balcan!
Su, d’amore nel vampo sublime
Scoppin l’ire de l’alme segrete!
Genti oppresse, sorgete, sorgete! 112Ne la pugna vi date la man!