Sorgi, Vittorio: a l’ultima
Gloria de’ regi ascendi;
Al popolo distendi
88La mano, ed a l’acciar.
T’accomandiamo i pubblici
Diritti e le fortune,
I talami e le cune,
92Le tombe de’ maggior:
Vieni, invocato gaudio
A i tardi occhi de’ padri,
Speranza de le madri,
96De’ baldi figli amor.
Vieni: anche i nostri parvoli
A fausti dí crescenti
Te con i dubbi accenti
100Chiaman d’Italia re.
Assai splendesti folgore
Ne’ sanguinosi campi,
E de la pugna i lampi
104Arsero intorno a te.
Vieni, guerriero e principe,
Tra ’l popolar desio:
Teco è l’Italia e Dio:
108Chi contro te starà?