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206 juvenilia


100Pietà vi stringa, o popoli, del duolo
Ond’è sacra l’Italia e de la speme
Che le disperse sue genti nutrica:
Non invidiate che su ’l patrio suolo,
Suolo che ancor del nostro sangue geme,
105Raccolga i figli suoi la madre antica.
Deh, per dio, non si dica
Quest’obbrobrio di voi! de’ nostri danni
Patteggiar co’ tiranni!
Iloti nuovi, su pe’ i nostri liti,
110Volerne servi e miseri e partiti!

Attendete e guardate. Il petto è questo
D’Italia madre, il petto ove attingeste
Onda di civiltà perenne e viva:
L’han macchiato Neroni empi d’incesto,
115L’han solcato di piaghe disoneste,
E il sangue ne gittâr per ogni riva.
Egra giace e mal viva
La Cibele d’Europa: a lei d’intorno
Nel novissimo giorno
120Stanno i suoi figli, in contro a’ fati oscuri
Di feroce pietà forti e securi.