Corser due lustri che cruenta al suolo
Gittando Alberto l’itala corona
Ostia sé diede a l’ira alta de’ cieli:
Rinnovellata a la ragion del duolo 60Crebbe altra gente, e l’itala matrona
Incanutí sotto i funerei veli.
Deh! quante volte aneli
Dal cozio sasso protendean lo sguardo
Su ’l bel terren lombardo 65Gli esuli mesti, rimembrando in vano
La pia casa paterna e il dolce piano.
E presso al freddo focolar sedea
Barbaro sgherro, a i padri antichi in faccia
Esplorando il dolor l’ansia la speme: 70Vile! e a le mute lacrime irridea;
E col ferro e lo scherno e la minaccia,
Vile!, l’ira premea che inerme freme.
Or non piú, no! l’estreme
Battaglie affretta la lombarda prole: 75Scintillan sotto il sole
Gli sdegni aperti, e gran fiamma seconda
Torma servile i nostri campi inonda.