È un repubblicanone
Che ingozza prima la sua libbra buona
59Di mazzinïanissima prosona,
Poi tuona e tuona e tuona.
A udir quell’omaccino armipotente
62Isbigottisce la povera gente,
E dice: Veramente
Cotestui studia per le invenzïoni
65Di verseggiar le bombarde e i cannoni.
In decasillaboni
Egli squaderna co’ profeti santi
68Ippopotami neri e lïonfanti,
E sopravi giganti
Che vanno armati di monti e montagne
71A imbottar nebbia per queste campagne:
Ma poi grugnisce e piagne,
Quando tornato al cristïan suo core
74S’inginocchia davanti al confessore.
Deh quanto è gran dolore
Del tristo punto ove condotta sei,
77O tósca Musa già cara a gli dèi,