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juvenilia | 159 |
Fusa per l’aure di novembre. Al core
70La man portai; che, quinci dal crescente
Flutto de le memorie assorto e quindi
Fulminato dal ver, battea l’estremo
Irrevocabil palpito d’amore.
Amore, addio, supremo inganno! addio,
75O pargoletto mentitor gentile!
In van t’adopri: in questo cuor, ch’io creda,
Né pio né con soave impeto a forza
Rientrerai. Ma cara a me ne gli anni
Sarai memoria, ed onorata; e quando
80Dal pensiero evocata al sentimento
La tua larva risorga, un canto, o amore,
Avrò ancora per te. Tal, se la luna
Da le selve appennine aurea si svolve
E su ’l toscano pelago vïaggia
85Solitaria, rifulgono al chiarore
Bianco le nude arene, e lo sfrondato
Bosco porge i suoi rami e si rallegra:
Guata le scintillanti onde il nocchiero,
Guata la fredda alta quïete, e canta.