Qualche sguardo il seguia, qualche gentile
Saluto; e forse ombra invocata i rotti 20Sogni allietava a le virginee notti.
Lasso! ma in groppa gli sedea la cura
Negra, e stridea la visïon di morte
Pur circa lui con fredda ombra volante;
E per i lieti campi a la pianura 25E i monti aprici e la foresta forte
Istimolava il destriero anelante.
Poi là seduto ove di fosche piante
Lunga si protendea l’ombra, tacendo
La terra a l’azzurrino aër d’intorno, 30Co ’l bello estivo giorno
Che roseo nel ponente iva morendo
Pianse l’error suo vago che a l’etade
L’abbandonava; e l’anima inquïeta
Desïando fermò ne le supreme 35Paci anzi tempo. O giovinetto, e speme
Niuna a te avanza altro che morte? pièta
De gli anni tuoi da le funeree strade
Non ti richiama? ahi, ahi, né caritade
De’ pii parenti ti favella al core, 40Né ride al fuggitivo animo amore?
Pietà, speranza, amor, tu con feroce
Voglia dal cuor che mercé pur chiamava
(Deh quanta doglia fu la tua!) schiantasti;
E, atteso e fermo a la funerea voce