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juvenilia 135


LXIII.

A ENRICO PAZZI

quando scolpiva il busto di vittorio alfieri

e altri d’altri illustri uomini


Perché sdegno di fati
E l’ozio reo che nostre voglie ha piene
Vie piú ti prema, italo sangue, in basso,
Né tu ti volga o guati,
5Peregrin tardo e vuoto d’ogni spene,
A le glorie che son sovra il tuo passo;
Non è senza gl’iddii se teco in basso
Luogo ancor non ruina
Ogni antica virtú; ché in te sormonta
10Viltade sí ch’ogni speranza è gioco.
Oh, se pur sotto a’ gravi pesi e a l’onta
Sfavilla ancor di quel leggiadro foco
Che tutta corse un dí terra latina,
Vostra mercé, petti gentili, dove
15Or fa nostro valor l’ultime prove.