Gioite, o padri; e a l’alma ed a la mente
Galliche fole di peccar mezzane
Esca porgete. Da le carte insane
112Surga sapiente,
Surga e proceda l’erudita e bella
Vostra Lucrezia a gl’itali mariti,
Pura accrescendo a i sacri rami aviti
116Fronda novella.
Ma non di tal vasello uscía l’antico
Guerrier, che a sciolte redini, feroce,
Premea de l’asta infensa e de la voce
120Te, Federico.
O di cor peregrina e di favella
E di vesti e di vizi, o in odio a’ numi
E a gli avi ed a la patria, or che presumi,
124Stirpe rubella?
Sgombra di te la sacra terra; o in fondo
Putrida giaci dal tuo morbo sfatta,
E i vanti posa e la superbia matta,
128Favola al mondo.
Oh, poi ch’avverso è il fato ed a noi giova
L’oblio perenne e i gravi pesi e l’onte,
Rompa su d’oltre mare e d’oltre monte
132Barbarie nova!