Crescean nel lieto strepito frequente
De le officine, gioventú severa,
Forte le membra, indomita ed intera
64L’alma e la mente.
Durar nel ferro il giovin corpo altiero,
Vegliar le notti gelide, ed immoti
Prostrare a morte libera devoti
68Marte straniero,
Fûr loro studi. Poi con man trattando,
Con trïonfale mano, e lane e sete,
Appesi a la domestica parete
72L’asta ed il brando,
A le pie mogli dissero le dure
Fortune de le pugne, ulte le offese
Ne le barbare torme al pian distese,
76E le paure
De le regie consorti e gli anelanti
Sogni su ’l fato del signor. Pietose
De i dolori non suoi piangean le spose
80Memori pianti.
Ma il figliuoletto, le domate squadre
Seco pensando ed il clamor di guerra,
Con occhio ingordo riguardò da terra
84L’armi del padre;