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124 | juvenilia |
Quando novellamente
Di ciel disceso ne portavi il canto
Supremo, e tutto avevi il nume in fronte,
135Come l’antico che scendea dal monte?
Innanzi a te, splendente
Pur anche nel fulgor del regno santo,
Balenò di vermiglia
Luce il campo feral di Montaperto,
140E pe ’l tristo deserto
De le crete maligne
Un fioco suon correa
Come sospir di battaglier morenti;
Cui lontan rispondea
145Con un rumor di molto pianto umano
Di Campaldino il maledetto piano.
E tu dal mar toscano,
Rea Meloria, sorgesti;
E la gloria dicesti
150De le nefande stragi, e da la nostra
Rabbia infamati i sassi ermi al Tirreno,
E ’l grande equoreo seno
Incestato di sangue, e tristo il bello
Ligure lito di pisani esigli,
155E nati solo al fratricidio i figli.
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