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juvenilia | 119 |
LX.
DANTE
Forti sembianze di novella vita
Circondâr la tua cuna,
O re del canto che piú alto mira
Gentil virago ardita,
5Quale non vider mai le argive sponde
Né le latine, e d’amor balda e d’ira,
A te venía la bella
Toscana libertade; e il pargoletto
Già magnanimo petto
10Ti confortava de la sua mammella
Tutta accesa ne’ raggi di sua sfera,
Mite insieme ed austera,
Venne la fede; e per un popoloso
Di visïoni e d’ombre oscuro lito
15La porta ti mostrò de l’infinito.
Gemebondo e pensoso, e pur di rose
Ad altr’aura fiorite il crin splendente,
Con te si stette amore