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116 juvenilia

Dal tragico terrore e il miserando
Edippo da le attèe scene ed Oreste
105Esagitaron l’anime cruente.

Ecco! gl’immoti e spenti occhi levando
Nel cielo e desïando il sol che vide
Le guerre sotto il sacro Ilio pugnate,
Di tutto il capo alzasi il veglio; e Grecia,
110Senza moto e respiro, in lui riguarda.
Ecco! la man su l’apollinea cetera
Rapidissima batte, orride stridono
Le ionie corde, i volti impallidiscono.
E cantò del Tidide a tutta corsa
115Disfrenante su’ Dardani la biga,
Dritto ei nel mezzo, e mena l’asta in volta:
Caggiono i corpi: infuriano nel sangue
I corridor fumanti: urla la morte
Dietro l’eroe: corron le furie innanzi,
120Lo spavento, la fuga. E te piantato
In su la nave, o re Telamoníde,
Cantò; come e del gran corpo e de l’asta
Grande e ben ventidue cubiti lunga
Reggei lo sforzo de la pugna, ed eri
125Solo tu contro mille: a fronte urlavano,
Accorrenti, irrompenti, risplendenti
D’armi e di faci i Teucri: Ettor crollava
Con man la poppa: sovra èrati Apollo
E l’egida scotea: tonava il padre
130Da l’olimpo su’ greci: affaticato