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94 juvenilia


XLV.

ANCORA VINCENZO MONTI


Te non il sacro verso e non la resa
A’ primi fonti e a la natía drittura
Itala poesia, vate, assecura
4Da la rea pèste ond’è l’Italia offesa.

Mente che il bene e il male austera pesa
E possente co’ tempi si misura
Perché negaro a te culto e natura,
8O buona a’ vari affetti anima accesa?

Ch’or non udrei de’ bordellier Catoni
Pronta pur contro te la facil gola,
11Pronti e de’ cortigian Bruti i polmoni.

Tu moristi in vecchiezza oscura e sola,
O poeta di Gracco e Mascheroni:
14Costoro ingrassa la servil parola.