Pagina:Poesie (Carducci).djvu/117


juvenilia 91


XLII.13

CARLO GOLDONI


O Terenzio de l’Adria, al cui pennello
Diè Italia serva i vindici colori,
Onde si parve a quanti frutti e fiori
4Surga latino ingegno in suol rubello,

Vedi: pur là dove piú il retto e ’l bello
Eccitar di sé dee pubblici amori,
Ivi ebra l’arte piú di rei furori
8Tra sanguinose scede or va in bordello.

Riedi; e i goti ricaccia. A questa putta
Strappa tu il culto oscen, rendi a le sparte
11Chiome il tuo lauro che la fé sí bella.

Ma no; ch’oggi tu biasmo e onor la brutta
Schiera s’avrebbe. Oh per viltà novella
14Quanto basso caduta italc’arte!