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88 | juvenilia |
Poi che mal questa sonnacchiosa etade
Di forti esempi a’ vivi suoi provvede,
Posa, o spirito mio; né acquistin fede
4Mie fiacche rime a la comun viltade.
Lunge, canti d’amore: altro richiede
Quel novo ardor che tutto entro m’invade:
Io voglio tra rumor d’ire e di spade
8Atroci alme rapir d’Alceo col piede.
Risorgerem poeti allor che sia
Scosso il torpore senza fine amaro,
11E la patria virtú musa ne fia.
Tremante un re le attèe scene miraro
Ne’ carmi ancor, ma tinse Eschilo pria
14Ne’ Medi fuggitivi il greco acciaro.