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juvenilia 81


XXXV.

ALLA LIBERTÀ

rileggendo le opere di vittorio alfieri


Te non il canto che di tenue vena
Lene a gli orecchi mormora e deriva
Né sottil arte di servil camena
4Lusinga, o diva.

Te giova il grido che le turbe assorda
E a l’armi incalza a l’armi i cuor cessanti,
Te le civili su la ferrea corda
8Ire sonanti:

E sol tra i casi de la pugna orrendi
E flutti d’aste e fulminose spade
Nel vasto sangue popolar discendi,
12O libertade.