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1012 rime e ritmi

Itala gente da le molte vite,
dove che albeggi la tua notte e un’ombra
vagoli spersa de’ vecchi anni, vedi
                    40ivi il poeta.

Ma su’ dischiusi tumuli per quelle
chiese prostesi in grigio sago i padri,
sparsi di turpe cenere le chiome
                    44nere fluenti

al bizantino crocefisso, atroce
ne gli occhi bianchi livida magrezza,
chieser mercé de l’alta stirpe e de la
                    48gloria di Roma.

Da i capitelli orride forme intruse
a le memorie di scalpelli argivi,
sogni efferati e spasimi del bieco
                    52settentrïone,

imbestïati degeneramenti
de l’orïente, al guizzo de la fioca
lampada, in turpe abbracciamento attorti,
                    56zolfo ed inferno

goffi sputavan su la prosternata
gregge: di dietro al battistero un fulvo
picciol cornuto diavolo guardava
                    60e subsannava.