ringuainando placido la spada
Azzo Novello salutò con mano
la sventolante rossa croce per le
108itale insegne!
D’allora un lume d’epopea corona
l’aquila d’Este; e quando ne le sale
le marchesane udian Isotta e i fieri
112giovani Orlando,
un mesto suon di rapsodia veniva
giú d’Aquileia dal disfatto piano,
venía co ’l Po, cantatagli da’ flutti
116d’Ocno e di Manto,
l’itala antica melodia di Maro;
e le vïole de’ trovieri a un tratto
tacean; la dama sospirava, in alto
120guardava il sire.
E a te, Ferrara, come già d’alpestre
sostanza i fiumi ti recâr tributo,
onde tu stesti nel gran piano e saldo
124crebbe San Giorgio,
a te da i monti a te da le colline
d’Italia verdi profluí l’ingegno
e la bollente d’igneo vigore
128materia umana.