Ov’è che a lutto del fanciullo amato
lai lunghi il re de’ Liguri levando
tra le populee meste fronde e l’ombra
56de le sorelle
vecchiezza indusse di canute piume,
e abbandonata la dogliosa terra
seguí le belle sorridenti in cielo
60stelle co ’l canto?
Perpetuo quindi un gemito vagava
su la tristezza di Padusa immota
ne le fósche acque. I Liguri selvaggi
64spingean le cimbe
lungo ululando in negre vesti, o sopra
i calvi dossi a l’isole emergenti
in solchi per il desolato lago
68sedean cantando
lugubremente dove Argenta siede
oggi. Né ancora Dïomede avea
di delfic’ oro e argivo onor vestita
72d’Adria reina
Spina pelasga. Ahi nome vano or suona!
Sparí, del vespro visïone, in faccia
a la sorgente con in man la croce
76ferrea Ferrara.