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rime e ritmi 983

falcian cantando le fiere vergini
attorte in nere bende la fulvida
chioma; sfavillan di lampi
140ceruli rapidi gli occhi: mentre

il carrettiere per le precipiti
vie tre cavalli regge ad un carico
di pino da lungi odorante,
144e al cidolo ferve Perarolo,

e tra le nebbie fumanti a’ vertici
tuona la caccia: cade il comoscio
a’ colpi sicuri, e il nemino,
148quando la patria chiama, cade.

Io vo’ rapirti, Cadore, l’anima
di Pietro Calvi; per la penisola
io voglio su l’ali del canto
152aralda mandarla. — Ahi mal ridesta,

ahi non son l’Alpi guancial propizio
a sonni e sogni perfidi, adulteri!
lèvati, finí la gazzarra:
156lèvati, il marzïo gallo canta! —

Quando su l’Alpi risalga Mario
e guardi al doppio mare Duilio
placato, verremo, o Cadore,
160l’anima a chiederti del Vecellio.