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982 | rime e ritmi |
Oh a chi d’Italia nato mai caggia dal core il tuo nome
frutti il talamo adultero
tal che il ributti a calci da i lari aviti nel fango
120vecchio querulo ignobile!
e a chi la patria nega, nel cuor, nel cervello, nel sangue
sozza una forza brulichi
di suicidio, e da la bocca laida bestemmiatrice
124un rospo verde palpiti!
A te ritorna, sí come l’aquila
nel reluttante dragon sbramatasi
poggiando su l’ali pacate
128a l’aereo nido torna e al sole,
a te ritorna, Cadore, il cantico
sacro a la patria. Lento nel pallido
candor de la giovine luna
132stendesi il murmure de gli abeti
da te, carezza lunga su ’l magico
sonno de l’acque. Di biondi parvoli
fioriscono a te le contrade,
136e da le pendenti rupi il fieno