Pelmo a l’atto e Antelao da’ bianchi nuvoli il capo
grigio ne l’aere sciolgono,
come vecchi giganti che l’elmo chiomato scotendo 60a la battaglia guardano.
Come scudi d’eroi che splendon nel canto de’ vati
a lo stupor de i secoli,
raggianti nel candore, di contro al sol che pe ’l cielo 64sale, i ghiacciai scintillano.
Sol de le antiche glorie, con quanto ardore tu abbracci
l’alpi ed i fiumi e gli uomini!
tu fra le zolle sotto le nere boscaglie d’abeti 68visiti i morti e susciti.
— Nati su l’ossa nostre, ferite, figliuoli, ferite
sopra l’eterno barbaro:
da’ nevai che di sangue tingemmo crosciate, macigni, 72valanghe, stritolatelo — .
Tale da monte a monte rimbomba la voce de’ morti
che a Rusecco pugnarono;
e via di villa in villa con fremito ogn’ora crescente 76i venti la diffondono.