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II


IN OCCIDENTE


ii



Grande, lungo le molte acque, al sussurro
del fiume eterno, sopra i sette monti,
bianca di marmo in mezzo al cielo azzurro,


Roma dormiva. Agli archi quadrifronti
battea la luna; e il Tevere sonoro
fiorìa di spuma percotendo ai ponti.


Alto fulgeva col suo tetto d’oro
il Capitolio: ma la notte mesta
adombrava la Via Sacra del Foro.


Nell’ombra un lume: il fuoco era di Vesta,
che tralucea. Nel tempio le Vestali
dormian ravvolte nella lor pretesta.


Era la notte dopo i Saturnali.
Nelle celle de’ templi, sui lor troni,
taceano i numi, soli ed immortali.