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NOTE ALLE OPERE E I GIORNI


Pag. 6. - Tutto quanto sappiamo della lite sostenuta da Esiodo col suo fratello Perse per l’eredità paterna, si ricava appunto da questi luoghi de Le opere e i giorni.

Pag. 6. vv. 40-41. - «Il mezzo val meglio del tutto», era espressione proverbiale che, su per giú, corrispondeva al nostro «il meglio è nemico del bene». Con «porro» traduco asfodeli: i cui bulbi, al pari della malva, servivano di nutrimento alla povera gente. Nel Pluto di Aristofane, i miseri campagnuoli chiamati in fretta da Carione, dicono che, per venire in fretta, hanno trascurato, strada facendo, πολλῶν θύμων ῥίζας (282), le radici di molti timi.

Pag. 7. - Il mito di Prometeo, verso 44 sg. - Come si vede è il medesimo concetto biblico. L’uomo è costretto a guadagnare il pane col sudore della fronte perché ha gustato il pomo della scienza. Il fuoco di Prometeo corrisponde all’albero della scienza del bene e del male.

Pag. 7, v. 54. - Non pare improbabile che la mitica Pandora adombrasse una donna reale, bellissima e scaltrissima, che forse davvero, subornata dai nemici dei Giapètidi, mandò in rovina lo stolto Epimeteo, ad onta dei buoni consigli del fratello. Questa storia sarebbe, in sostanza, una pasquinata, alla quale offrivano spontanei i colori le satire contro le donne che sono certo antiche quanto il genere umano.

Pag. 9, v, 96. - Con la perifrasi «Timor del futuro», rendo il greco Ἐλπίς. Tradurre Speranza, non ha senso, perché la speranza non può