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LA GARA FRA OMERO ED ESIODO 147

Ed Esiodo, indispettito pel successo d’Omero, ricorse alle domande difficili, e recitò i seguenti versi:


Musa, le cose che sono, che furono già, che saranno,
non mi cantare: ad altri soggetti rivolgi il tuo cuore1.


E Omero, volendo cavarsela con una risposta degna della proposta, disse:


Per la vittoria in gara, d’intorno alla tomba di Giove
non cozzeranno i pie’ veloci cavalli coi carri.


E avendo anche qui risposto a tòno, Esiodo si rivolse alle sentenze anfibologiche e propose di dir lui tanti versi, uno ad uno, e ad uno ad uno rispondesse Omero, e sempre in modo congruo. Il primo che parla è sempre Esiodo, poi segue Omero. E talvolta la domanda di Esiodo è di due versi.


esiodo


Carni di bovi poi cibavano; e il giogo ai cavalli.....


omero


tolsero, ch’eran sudati. Sazi erano tutti di guerra.


esiodo


E i Frigi, uomini esperti fra tutti a guidare le navi.....


  1. Escluso il passato il presente e il futuro, non si vede che cosa il povero interpellato potesse cantare. La proposta era dunque un po’ a vanvera. A vanvera è anche la risposta d’Omero, che non ha nessun rapporto con la domanda. E in questo senso credo lo scrittore dica che Omero rispose a tòno.