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132 ESIODO

Ché adesso non mi dài pure un piccolo segno d’onore,
ed uno spazio lungo di vita da viver m’hai dato,
da viver quanto sette progenie di genti mortali.


una sentenza di tiresia (162)


Era famoso nell’antichità questo placito di Tiresia. Glie l’avevano chiesto Giove ed Era; ed egli era competente, perché, come si sa, era stato prima uomo, poi donna, poi di nuovo uomo. Ma Era se l’ebbe a male, e lo accecò; e Giove per compensarlo gli concesse il dono della profezia.


Di dieci parti, l’uomo ne gode una sola, la donna
invece, tutte e dieci le gode, e fa sazia la brama.


gioie del banchetto (163)


E nei banchetti e nei conviti soavi è pur dolce
poi che di cibo tutti son sazi, leggende narrare.


piacere della profezia (164)


È pur soave, quello sapere che agli uomini i Numi
abbian concesso, e qual meta prescrivano ai buoni e ai malvagi.


un messaggio (165)


Nella magione sua giunse Mare, veloce messaggio,
ed un’argentea coppa recò, ne fe’ dono al signore.


166


Ificlo, figlio di Filaco, fece uno donativo di buoi all’indovino Melampo, per compensarlo d’una fausta profezia. Con questa leggenda avrà avuto rapporto il frammento che segue,