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| 120 | ESIODO |
Eroi da ogni parte d’Ellade si presentano a chiedere Elena in sposa.
ed altrettante donne spertissime d’opere egregie,
che nelle mani tutte stringevano calici d’oro.
E qui Càstore, e qui di certo il gagliardo Polluce
genero scelto l’avrebber; ma n’ebbe Agamennone brama,
genero loro, che sposa l’avesse il fratel Menelao.
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Entrambi d’Argo qui pretendenti anche vennero i figli
d’Anfïarào, del figlio d’Eclèo: ma pur essi il destino...
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Possibile non era coi figli di Tíndaro inganno.
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E d’Itaca venía la forza divina d’Ulisse,
del figlio di Laerte, che scaltro era d’ogni malizia.
Mandati ei non aveva presenti per l’agil fanciulla,
perché sapeva che Menelao chioma bionda la gara
avrebbe vinta: ch’era di tutti gli Achivi il piú ricco.
A Lacedèmone, pure, mandare soleva messaggi
a Càstore, a Polluce, maestro a domare corsieri
l’uno, trionfatore di gare il secondo.
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A Càstore, a Polluce, maestro a domare cavalli
l’uno, trionfatore d’agoni il secondo: sposare
