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EOE 119
nascita d’asclepio (87)


D’amore unita Arsinoe col figlio di Lato e di Giove.
Asclepio a luce die’, possente figliuol, senza menda.


timandra (90)


Ed Echemo, si dice, sposava Timandra la bella.


le figlie di tindaro (93)


Lo scoliaste all’Oreste d’Euripide dice che Tíndaro, sacrificando a tutti gli Dei, dimenticò Afrodite, che ne trasse vendetta facendo far mala fine a tutte le sue bellissime figlie. E cita il seguente frammento d’Esiodo, che completa le osservazioni fatte a proposito del frammento 28-29.


Le vide, le ammirò l’amica del riso Afrodite;
ma poi su lor gittò trista fama. Timandra, lasciato
Èchemo, andò con Filèo, prediletto dai Numi del cielo:
il letto abbandonò d’Agamènnone pari ai Celesti,
e scelse Egisto, sposo che meno valea, Clitemnestra:
di Menelao chioma bionda cosí macchiò Elena il letto.


le nozze di elena (94-95)


I frammenti che seguono, trovati in brani di papiro, costituiscono la parte piú lunga e complessa che possediamo del Catalogo delle donne. Ne traduco i brani meglio conservati. In principio si narrava come Tíndaro Castore e Polluce, rispettivamente padre e fratelli d’Elena, invitarono tutti i signori d’Ellade a gareggiare per le nozze della bellissima fanciulla. Seguiva numerazione degli eroi (altro catalogo), con la specificazione del luogo di provenienza d’ognuno, e dei doni che recava: replica, certo ennesima, nel complesso della produzione epica, dei famosi cataloghi omerici. È perduto il nome dell’eroe di cui si parla nel primo frammento. Questo brano riesce illustrato dalla narrazione che Agamennone fa al proprio servo nella prima scena della Ifigenia in Aulide.