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84 | ESIODO | 934-953 |
A Marte die’ la Dea di Citèra Sgomento e Spavento,
935terribili, che insieme con Marte che abbatte le rocche,
sperdono, nella guerra cruenta, le fitte falangi,
ed Armonia, che fu consorte al magnanimo Cadmo.
Maia, la figlia d’Atlante, congiunta d’amore con Giove,
Ermète generò, l’illustre, l’araldo dei Numi.
940Mista d’amore col Nume, la figlia di Cadmo, Semèle,
a luce diede il vago di feste Dïòniso: un Nume
essa mortale: entrambi son ora compresi fra Numi.
Alcmena poi, con Giove che i nuvoli in cielo raduna,
si mescolò d’amore, nacque Ercole, eroe tutto forza.
945Sposa ebbe Aglaia Efesto, l’artefice insigne ambidestro,
la piú fresca, la piú fiorente fra tutte le Grazie.
Diòniso, l’Iddio chiomadoro, la bionda Arïanna,
la figlia di Minosse prescelse sua florida sposa:
lei da vecchiaia immune poi rese e da morte il Croníde.
950Ercole, il prode figlio d’Alcmena dall’agil caviglia,
Ebe sposò, poi ch’ebbe compiute terribili gesta:
di Giove e d’Era, Dea dall’aureo calzare era figlia;
e sua consorte l’ha nell’Olimpo cosperso di neve.