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432-452 | TEOGONIA | 63 |
Ecate qui, la Diva, si mostra, ed a quelli che vuole,
volonterosa gloria concede, concede vittoria:
dove giustizia si parte, vicino ai re giusti ella siede:
435anche allorché negli agoni contendono gli uomini, giova:
ché anche presso a loro si reca la Diva e li assiste,
e chi di gagliardia prevalse, di forza, il bel premio
agevolmente guadagna, ricopre i suoi figli di gloria.
Ai cavalieri anche sa, quando vuole, recare assistenza.
440E a chi nel glauco mare travaglia, e tra l’ira dei flutti
Ecate invoca, e l’Esosigèo che profondo rimbomba,
la celeberrima Dea, facilmente concede ogni preda,
agevolmente, e, dopo scovata, se vuole, la toglie.
Moltiplicare il bestiame nei chiusi ella può con Ermète.
445Le mandre dei giovenchi, le greggi gremite di capre,
le mandrïe lanose di pecore, ov’essa lo voglia,
da pochi a molti capi, da molti riduce a ben pochi.
Cosí costei, che fu di sua madre l’unica figlia,
onor su tutti i Numi che nacquer piú antichi, riscote.
450E protettrice il Croníde dei pargoli tutti la fece
che gli occhi dopo lei dischiusero ai raggi del sole:
cosí da prima fu tutrice onorata ai bambini.