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58 ESIODO 295-321

295E un altro orrido mostro generò Calliroe, per nulla
simile agli uomini, o ai Numi d’Olimpo che vivono eterni,
in una cava spelonca la diva scaltrissima Echidna,
che Diva è per metà, bella guancia con occhi fulgenti,
e per metà serpente terribile, orribile, immane,
300versicolore, vivace, nei bàratri immensi di Gèa.
Una spelonca ha qui, sottessa una concava roccia,
lungi dai Numi immortali, dagli uomini nati a morire:
l’inclita casa a lei qui prescrissero i Numi immortali.
Ma ella riparò sotterra, fra gli Arimi, Echidna,
305la luttuosa, Ninfa che mai non invecchia né muore.

i figli di echidna e tifone



D’amor con lei si strinse, fanciulla dai fulgidi sguardi
l’ingiurïoso Tifone, che spezza ogni legge, tremendo.
Ed essa incinse, e a luce die’ figli dall’animo invitto
per Gerïone prima die’ a luce Orto, il cane: secondo
310un mostro partorí terribile piú d’ogni dire,
Cèrbero, il cane dell’Orco, che voce ha di bronzo, gagliardo,
senza pietà, che di vivi si nutre, che capi ha cinquanta:
l’Idra di Lerna terza die’ a luce, d’aspetto funesto,
cui nutricò Giunone, la Diva dal candido braccio,
315che, d’ira insazïata contro Ercole valido ardeva.
Ma lei trafsse il figlio di Giove col ferro spietato,
d’Anfitrióne il figlio, col suo prediletto Iolào,
Ercole per volere d’Atena, la Diva predace.

chimera, figlia d’idra



Idra, poi partorí Chimera, che fuoco spirava,
320che immane era, tremenda, veloce nei piedi, gagliarda.
Essa tre teste aveva: la prima di fiero leone,