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809-826 LE OPERE E I GIORNI 41

Il quattro, a costruire comincia le navi leggere.

810Il diciannove è un giorno che vale di piú sul tramonto.

Il nove, invece, mai non reca cordoglio ai mortali:
per generare è buono, per nascere è buono un tal giorno.

Ottimo è anch’esso il dí ventinove, ma pochi lo sanno,
per metter mano al tino, per mettere il giogo sul collo
815ai bovi, ai muli ed ai cavalli dal piede veloce,
per spingere nel mare le navi dai multipli banchi.
Come le cose stanno, ben pochi lo possono dire.

Apri il dí quattro il tino. Fra tutti il quattordici è tristo.
È dopo il venti il quattro, ma pochi lo sanno, il migliore,
820quando l’aurora spunta: piú tristo è di molto al tramonto.

Conoscer questi giorni, grande utile reca ai mortali.
Gli altri intermedî, non hanno destino, saperli non giova:
chi loda questo, chi quello; ma il vero lo sanno ben pochi.

     È fortunato l’uomo, beato, che tutta conosce
825questa dottrina, e, senza mancar verso i Numi, lavora,
interpretando gli auspici, schivando ogni iniquo trascorso.