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PREFAZIONE xv

all’ingrosso, dal brano 211-452, e da tutto quanto viene dopo il 669) e leggere di séguito i luoghi in cui si sviluppa qualche racconto, si disegnano immagini, si esprimono concetti. Vedrà allora come, dal farraginoso piú ampio poemetto ne sguscia uno piú breve, ma assai piú artistico, in cui tanti brani, che prima sembravano sporadici ed eterogenei, si richiamano l’un l’altro, con bella armonia, in un complesso coerente ed organico, che acquista valore dalle singole parti, e, di rimbalzo, pone ciascuna di quelle in una piú giusta luce.

Questo per la parte artistica. Ma se poi si intensifica lo studio sulla parte strettamente mitica, si vede che anche questa presenta un interesse assai grande, sebbene non artistico. Se non che, questo studio dev’essere analitico, minuzioso, paziente. È condizione imprescindibile; e chi non ci si sente disposto, può rinunciare a intendere il poemetto.



Seguendo il mio metodo, per intendere la Teogonia, comincerò senz’altro a studiar direttamente la Teogonia, senza tener conto, in un primo momento, delle opinioni dei dotti, moltepici e discordi su questo punto, come su ogni altro della letteratura greca.

Ma converrà tuttavia aver presenti alcuni risultati degli studi moderni sulla origine e l’essenza della mitologia, intorno ai quali sembra che non siano piú leciti dubbî ragionevoli.

Fra gli uomini, il concetto dei Numi è originato, come già osservava Aristotele (citato da Sesto Empirico), da ciò che avviene nel loro animo, e dai fenomeni meteorici. E, soggiungiamo, dallo spettacolo di ogni altro fenomeno della natura.