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274-285 | LE OPERE E I GIORNI | 17 |
elogio della giustizia
O Perse, queste cose nel cuore tu fíggiti bene.
275Presta l’orecchio a Giustizia, dimentica affatto il Sopruso.
Però che stabilí questa legge agli umani il Croníde:
ai pesci, ed alle fiere terrestri, e agli uccelli volanti,
che l’un mangiasse l’altro: ché norme non han di giustizia;
e agli uomini largí Giustizia, che val molto meglio:
280perché, se alcuno il vero riesce a veder, lo professa,
Giove che tutto vede, benessere a quello concede;
ma chi, testimoniando, cosciente mentisce e spergiura,
lede giustizia, e folle divien d’insanabile colpa.
A poco a poco, oscura divien la sua stirpe, e si perde:
285di chi rispetta il giusto, migliore la stirpe diviene.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d9/Poemi_%28Esiodo%29_p._-_0131.png/400px-Poemi_%28Esiodo%29_p._-_0131.png)