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il corsaro 93

Pria che schiudasi il labbro...» Oh tu morrai!
» Poi gli dice, morrai! Solo uno scampo
» Resta, estremo.... peggior, s’esser lo puote
» D’ogni tormento!...» —
                » Io non ne scorgo o donna;
» Ma non cruciarten’; qual ti dissi, io sono!...
» Non si cangia Corrado. Oh, a che serbarne
» I proscritti miei dì! Perchè volesti
» Cangiar la sorte ch’ I’ mertai! Mel’ credi
» Di Seid la vendetta, è guiderdone
» Degno ben di mie colpe!....» —
                        » A che salvarti
» Voll’io mi chiedi? Ma tu da periglio
» Di schiavitù peggior, di’ non traesti
» I giorni miei?.... A che voll’io salvarti?
» Tanta miseria tua così t’offusca
» La pupilla o Corrado, che non scerna
» Quanto oprar può tenera donna? e deggio
» Dirtelo alfin? Ancor ch’a dirlo il core
» Rifugga, ancor che tanti sien tuoi falli,
» Non t’odio, io, no.... Pirata, orror mi festi,
» Da te salva, or ti piango;.... ogni mia pace
» Per te perdei....T’amo!.... Deh! non ridirmi
» La storia tua; so ch’altra adori; invano
» Io t’amo, il so; ma ben ch’agli occhj tuoi