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102 | il corsaro |
XIII.
La nave
Ascendon’; ecco la spiegata vela
Accoglie la leggiera aura che sorge;
Salpano! Oh, quante di Corrado in mente
Ricordanze son deste! Il monte ei vede
Gigante alzarsi, ove all’insidia ascoso
Su l’àncora si stette; Ahi fatal sera!
Dacchè sorgesti, pochi i giorni furo
Che ti seguir, ma pari a secol, vôlti
Nel terror, negli affanni, e nel delitto!
Mira l’eccelsa rupe, e quasi l’ombra
Severa su l’antenne sen’ dipinga,
Fra le man cela il volto, e mentre passa
Più s’addolora, chè Gonsalvo, e i spenti
Suoi si rammenta, e il misero trïonfo,....
E la solinga abbandonata sposa.
Scuotesi allor, si volge, ed al suo fianco
Scorge Gulnara.... l’omicida!....
XIV.
Fiso
Guata la donna il suo sembiante, e al freddo