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     Che non san far duo appassionati amanti
Onde toccar del lor desire al segno?
Colgono attenti i più propizi istanti
Nè un sol ne sfugge all’avveduto ingegno;
Affetti all’uopo e simular sembianti
Non è per essi troppo scabro impegno,
Anzi quante è più malagevol l’opra,
Più l’uom s’invoglia e con più ardor a’adopra.

     Quando la notte il denso umido velo
Stende e rimena i tenebrosi orrori,
Al sol chiaror che spande Cinzia in cielo,
Cinzia fautrice di furtivi amori,
Sorge Leàndro cui pungente il telo
Da’ patrii lari suoi sospinge fuori
E dentro l’onda impavido lo caccia
Che del suo Ben la vista a lui procaccia.

     Tra i vorticosi flutti il giovin balza
E pronto s’apre lo cammin per l’onda
Che or si parte or s’abbassa ed or s’innalza
Or avversa si mostra ed or feconda:
Ma cotanto Leàndro amore incalza
Che lottando perviene all’altra sponda
Ove il dirige il concertato lume
E ’l fausto auspizio dell’amico nume.