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IL MONTE BERICO
POEMETTO
del marchese
GIOANNI PINDEMONTI
O fra quanti ne l’alma ausonia terra
Ergon da l’imo suol le verdi cime
Ver la sonante region de’ nembi
Facili aprici colli, o il più gradito
A le Oreadi Ninfe e a le Napee,
O dolce al guardo mio, caro al mio core,
Berico monte, io ti contemplo. E’ vaga
La faccia de’ tuoi gioghi; i giorni tuoi
Brillan sereni e puri, e di tue notti
E’ soave il silenzio. Io ti rimiro
Da le tue falde; e tu superbo sorgi
In tua bellezza maestoso e immoto
Le moli architettoniche, le mura
Turrite, e i vetusti archi de l’amata
Tua soggetta città guardi e vagheggi.
Verde manto di fresca erba ti copre
L’agevol dorso che s’adorna e cinge