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LA LONTANANZA

POEMETTO

DI

ANGELO DI COSTANZO

NAPOLITANO


     Quel giorno, che sarà (mentre ch’io viva)
Alla memoria mia sempre molesto;
Che dovendo lasciar l’amata riva,
Mi stava di me stesso in dubbio e mesto,
Poichè l’ora veloce, e fuggitiva
Fe’ il punto del partir giunger sì presto,
Mi volsi a i cari avventurosi colli
Co’ gli occhi di dolor bagnati e molli.

     E dissi, o fortunato almo soggiorno,
Ecco, ch’io parto, e che ti lascio il core,
Che partir non si può dal viso adorno,
Nel qual del mio morir trionfa Amore:
Resta felice, e in te perpetuo giorno
Faccia quel chiaro angelico splendore,
Che con la luce, ond’oggi il ciel mi priva,
È stato infin a qui cagion ch’io viva.