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     Oh! veramente semplice e inurbana
210L’età, da cui fuggir le grazie in bando,
Che specchiava al ruscello e a la fontana
I luccicanti occhietti e il viso blando,
Poichè soffio legger d’aura lontana
La superficie liquida increspando,
215Fea comparire ne l’instabil fonte
Torta la bocca e irregolar la fronte.

     Oh de lo specchio nobil magistero!
Oh vivo quadro armonioso e bello,
Simile tanto ed uniforme al vero,
220Che sei del ver moltiplice fratello!
Ceda spontaneo a te l’onor primiero,
Bassan, Paolo, Caraccio, e Raffaello,
O qual veleggia su i marini bordi
Pittor famoso a i taciti Milordi.

     225Potrei fra l’Alpi e il gelido Pirene
Del Lannese Gobin volare al lido,
Poichè su quelle industriose arene
Fondò l’arte del vetro albergo e nido.
Potrei le circostanti isole amene
230De l’Adria salutar con fausto grido,
La rena mescolando in giusta norma
A quella soda, che lo specchio informa.