La porta de gl’interni aditi infranta, 530Vario di chi fuggia bisbiglio, e il prima
Già risuonato vaticinio, voce
Dall’orto, voce da l’occaso, voce
Da i quattro venti, a Sion voce e al Tempio,
Voce ai sposi e a le spose, al popol tutto. 535Ciò dipoi, quanto a Giuda, abbiti solo,
Che dardeggiar, che fulminar dall’alto
Potea mal certo una reflessa imago,
Un’ombra pinta, un colorito fumo.
L’apparente ed il ver partir fa d’uopo, 540Nè quello a questo dee tor mai la fede.
Quando a Vesulio ogni uom gelò per tema
De l’armato guerrier che da le nubi
Pendea con brando sguainato, e visto
Fu poi l’Angiol marmoreo al tempio in cima, 545Chi miracol gridò? Forse l’inganno
Pur sai di que’ Peruvian, cui spesso
Il Dio loro Anazoth scendea del cielo
Ed apparìa? stolti! che presso un lago
Giacente in chiusa valle al finto marmo 550Van di quel Nume, e ne la nebbia opposta
Miran sua forma, e le radici intanto
De la religion ne’ rozzi petti
Poc’aria figurata indura e spande.
Or negherai, che un Dio talor, quel Dio 555Che a scender non avea di ciel per questo