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Non pur, ma gli orti, onde la gran Reina
Babilonese, infamia e onor del sesso,
Inghirlandò le temerarie mura,
Su cui, sdegnoso invan, spinse l'Eufrate
Alto qual di Marlì lo spruzzo ascende,
Spettacol men gradito, e men gradito
Spettacol fora la gran festa, quando
Sul Cidno apparve la Niliaca Donna.
Vele d'ostro, aurea poppa, e argentei remi,
Mossi al tenor di flauti e sistri e cetre,
E il padiglion trapunto, ov'era a l'ombra,
E d'abito e beltà lucenti intorno
Donne e Garzon, tutto parer la feo
Tra le Grazie e gli Amor Venere Diva
Sorta di nuovo fuor de l'onda: ed ecco
Ch'offre al Drudo Latin la bella cena:
Pendean d'alto ben mille e mille faci,
Per cui quell'onda, in raddoppiarle, ardea,
E sue ragion notte usurpava al giorno.
E Antonio intanto a così allegre mense
Bevea quel venen dolce, onde poi stando
Qui due begli occhi ed un accorto labbro,
Là Roma, Italia, Europa e il gran Senato
E i grandi Iddii, vinsero gli occhi e il labbro.
Svanito era l'incanto, e mare e cielo
Tornati il cielo e il mar di prima, e gli occhi
Pur larghi e fissi io per veder tenea:
Quando a la voce di mia fida scorta