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LA FATA MORGANA POEMETTO IPPOLITO PINDEMONTE
Temira, udisti mai la meraviglia,
Che nel Siculo mare a i giorni estivi
Tra il lito di Messina e quel di Reggio
Il fortunato passeggier consola?
Su la cetra io l'ho posta; odila: quando
L'ora, e il loco al cantar ne invita, e quando,
Come tutto è quaggiù mutabil cosa,
Più di me non ti piace ormai che il canto.
Ne la stagion che di mature spighe
Ondeggia il campo, e sussurrando il curvo
Ferro del mietitor par che richieda,
Io pien corra de le memorie antiche
L'onda Sicania, or con Ulisse, Ulisse
Cui cinsi il piè d'Italian coturno
Giovane audace, or con Enea varcando,